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L'umiltà Di Cristo 2° parte

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Messaggio  andreia Ven Feb 13, 2009 2:41 pm

L'umiltà di Cristo
Ora, consideriamo l’umiltà di Cristo. Ricordiamo che lo scopo per cui vogliamo considerare l’umiltà di
Cristo è per capire in che modo Dio ci comanda di essere umili. Cioè, come tutto il resto della Bibbia,
lo scopo di conoscere Cristo di più non è solo accademico, cioè, non è solamente per sapere più cose.
La conoscenza che Dio ci dà nella Bib-bia è per trasformarci, e renderci più simili all’immagine di
Cristo. In questo caso, capire di più l’umiltà di Cristo serve ad aiutarci a riconoscere il nostro peccato
quando non siamo umili, per poter essere più umili e assomigliare di più a Cristo.
Leggiamo vv.6-8, che parla prima della gloria di Cristo, e poi della sua umiltà.
6 il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui
aggrapparsi gelosamente, 7 ma spogliò sé stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli
uomini; 8 trovato esteriormente come un uomo, umiliò sé stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e

alla morte di croce. (Filippesi 2:6-8 NRV)
Come abbiamo visto, il v.6 ci parla dell’assoluta gloria di Cristo Gesù. Egli è Dio, Egli aveva tutta la gloria. Egli aveva ogni diritto di continuare a manifestare e godere la sua gloria. Non era rapina per Lui
continuare ad aggrapparsi alla sua gloria.
Invece, Gesù NON si è aggrappato alla sua gloria. L’Iddio Creatore, pieno di gloria, si spogliò della sua
gloria. La parola tradotta qui con “spogliarsi” è tradotta nella Nuova Diodati con “svuotò se stesso”. La
parola greca usata qui vuol dire “rendere vuoto”, perciò, qui, l’idea è che Cristo ha messo da parte la
sua gloria, si è vuotato della gloria che era così evidente. Per poter diventare uomo, doveva vuotarsi
della sua gloria. Dobbiamo capire che questo non vuol dire che Cristo era meno glorioso. Vuol dire che
Cristo si è spogliato della gloria visibile ed esteriore. Quando il sole si nasconde dietro una nuvola,
vediamo meno della luce del sole, ma esso non perde il suo splendore. Similmente, Cristo Gesù si è
vuotato della sua gloria palesemente visibile. Cristo si è realmente umiliato. Si è vuotato della sua
gloria, quella gloria che era giustamente sua.
Non solo si è svuotato della sua gloria, ma ha preso forma di servo. Già il pensiero che il glorioso
creatore Dio sia diventato un uomo è troppo da comprendere. Se Cristo fosse diventato l’uomo più
glorioso e onorato nella storia del mondo, sarebbe stato comunque una grandissima umiliazione. Cioè,
se Cristo fosse diventato imperatore dell’impero più grande, onorato dai re e dai principi di tutto il
mondo, in confronto con la gloria che gli era sempre appartenuta in cielo, sarebbe stata comunque una
grande umiliazione. I politici più grandi, i re più potenti, sono nulla quando si paragonano con Dio.
Perciò, solo il fat-to di diventare uomo era già una grande umiliazione per Cristo.
Però, Cristo non è diventato un grande imperatore. Leggiamo in questo versetto che Cristo ha preso
forma di servo! Il Sovrano Dio non solo è diventato uomo, ma ha preso forma di servo!
Cosa vuol dire questo? Quella del servo era la posizione più bassa che esisteva. Il servo era considerato
meno importante di tutti gli altri. Era colui che doveva pensare sempre agli altri, e nessuno pensava a
lui.
Gesù stesso dichiara questo in Matteo 20: E Gesù, chiamatili a sé, disse: “Voi sapete che i sovrani
delle nazioni le signoreggiano e che i grandi esercitano il potere su di esse, 26 ma tra di voi non sarà
così; anzi chiunque tra di voi vorrà diventare grande sia vostro servo; 27 e chiunque tra di voi vorrà
essere primo a sia vostro schiavo. 28 Poiché anche il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito,
ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti”. (Matteo 20:25-28)

Gesù Cristo, che tutti gli angeli servivano, è venuto in terra come uomo, e non solo come uomo, ma
come servo. È venuto per servire, non per essere servito.
Vorrei notare un altro dettaglio importante. Qui dice: Gesù ha preso la forma di un servo. Cioè, Gesù
Cristo era già Dio. Gesù era già nella forma di Dio. Oltre ad essere nella forma di Dio, essendo Dio,
Gesù ha presola forma di un servo. Gesù è diventato un servo, senza smettere di essere Dio. È
importante ricordare anche questo.
Nel prossimo sermone, Dio volendo, ricordiamo questo quando considereremo come siamo chiamati a
seguire l’esempio di Cristo.
Cristo è diventato veramente uomo
Gesù ha preso forma di Servo. La prossima frase, nel greco, spiega più specificamente come
Egli ha preso forma di un servo. Dichiara: 7 ma spogliò sé stesso, prendendo forma di servo,
divenendo simile agli uomini; 8 trovato esteriormente come un uomo.
Gesù Cristo ha preso forma di un servo, divenendo simile agli uomini. È stato trovato esteriormente
simile a un uomo.
Quando il verso dichiara che Cristo è diventato simile agli uomini, vuol dire che Egli è diventato
realmente un uomo. Questo era necessario, in modo che Cristo potesse morire per il peccato dell’uomo.
Perciò, egli doveva diventare simile ai suoi fratelli in ogni cosa, per essere un misericordioso e fedele
sommo sacerdote nelle cose che riguardano Dio, per compiere l’espiazione dei peccati del popolo.
(Ebrei 2:17 NRV)
Un altro brano che descrive questo è Romani 8:3.
Infatti, ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha fatto;
mandando il proprio Figlio in car-ne simile a carne di peccato e, a motivo del peccato, ha condannato

il peccato nella car-ne, (Romani 8:3 NRV) Questo verso dichiara che Cristo è stato mandato in carne simile a carne di peccato. Cioè, Cristo è diventato veramente uomo, solo che non ha mai peccato.
Poi, c’è Giovanni 1:14. E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di
grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre.
La
Parola, come Giovanni aveva già spiegato, è Dio stesso, diventato carne. Dio è realmente diventato anche
uomo.
Allora, il nostro brano in Filippesi è una chiara dichiarazione che Gesù Cristo è vera-mente Dio, ed è
diventato anche veramente uomo.
Come abbiamo letto in Ebrei 2:17, Egli è diventato simile ai suoi fratelli in ogni cosa. Questa è la
ragione che Gesù può capirci in ogni cosa. Gesù Cristo è diventato, ed è anche rimasto, pienamente
uomo, senza però mai lasciare la sua natura di essere pienamente Dio.
Seguiamo la descrizione di Cristo. Leggiamo v.8 trovato esteriormente come un uomo, umiliò sé stesso,
facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.
Trovato esteriormente come un uomo: Gesù era veramente come un uomo. Gesù era soggetto a tutte le
debolezze degli altri uomini. Per esempio, leggiamo nei Vangeli che Gesù aveva fame, che Gesù era
stanco, che Gesù dormiva. Nel giardino di Getsemani, la sua anima era oppressa da una tristezza
mortale. Gesù non era solo Dio in forma di uomo, Gesù è diventato, e rimane tuttora, veramente uomo.
Solo così poteva essere veramente tentato come noi. Solo così poteva morire al posto nostro per subire
l’ira di Dio come nostro sostituto. Solo così poteva realmente capire ogni nostra tentazione per
intercedere per noi davanti al Padre. Non dobbiamo mai dimenticare cosa vuol dire per noi che Gesù
Cristo è diventato e rimane tuttora vero uomo.
Seguendo il versetto, leggiamo: “umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di
croce.”
Allora, prima di considerare questo, ricordiamo lo scopo di questa profonda verità. Questo brano serve,
non soltanto per informarci più di Cristo, ma a mostrarci come Dio ci comanda di vivere. Dio ci
comanda di es-sere umili, e ci dimostra Gesù Cristo come l’esempio perfetto di umiltà.
Allora, abbiamo visto che Gesù Cristo è pienamente Dio, pieno di gloria. Però, per compiere la
salvezza, spogliò se stesso, ed è diventato un uomo, e non solo un uomo qualsiasi, ma un servo. In tutto
questo, Gesù umiliò se stesso.
Cristo fu umile non solamente sulla croce, ma per tutta la sua vita sulla terra. Si è umiliato in ogni cosa.
Per tutta la sua vita, Cristo è stato umile, proprio come ci comanda di essere.
L’umiltà di Cristo era visibile nella sua ubbidienza. Leggiamo ancora v.8 “umiliò se stesso, facendosiubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.” Forse la più chiara pro-va o dimostrazione
dell’umiltà di Cristo è stata la sua ubbidienza. Cosa potrebbe dimostrare la vera umiltà meglio del
Sovrano Creatore che si sottomette in ubbidienza a Dio Padre? Colui che aveva comandato gli angeli, e
creato l’universo con una parola, ora, volontariamente ubbidiva, in ogni minimo dettaglio, al Padre.
Una parte dell’ubbidienza di Cristo consisteva nell’essere sottomesso alla Legge di Dio. Se
consideriamo che Gesù Cristo è Dio stesso, per lui ubbidire alla legge di Dio vuol dire sottomettersi
alla sua legge. Nulla potrebbe mostrarci più chiaramente l’importanza della Legge di Dio che il fatto
che Gesù stesso si era sottomesso alla Legge di Dio. In ogni cosa, Gesù Cristo era ubbidiente al Padre.
Giov. 4:34 Gesù disse loro: “Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e di compiere
l’opera sua.

Giov 6:38 perché io sono disceso dal cielo, non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi
ha mandato.

Fratelli, la vera umiltà ci porta a ubbidire a Dio in ogni cosa. L’orgoglio ci spinge a trovare scuse per
non ubbidire totalmente a Dio. Non inganniamoci. È impossibile esse-re umili se non siamo ubbidienti
a Dio in tut-to. Rifiutare di ubbidire dimostra un cuore duro e orgoglioso. Gesù dimostrava perfetta
ubbidienza, perché aveva perfetta umiltà.
L’ubbidienza di Gesù era totale, non solo durante la sua vita sulla terra, ma fino alla mor-te. Quando
Gesù affrontava la morte, sapeva che sarebbe stata peggiore di ogni altra mor-te nella storia. La sua
morte non era una semplice sofferenza fisica. Era molto peggio di chi muore sapendo di andare
all’inferno. Gesù sapeva che avrebbe subito la terribile ira di Dio che era destinata a punire tutti i
peccati di tutti quelli che Dio avrebbe salvato in tutta la storia del mondo. Ascoltiamo la preghiera di
Gesù nel giardino di Getsemani; prima di essere arrestato e poi crocifisso,
Gesù pregava:Matteo 26:42 Si allontanò di nuovo per la seconda volta e pregò, dicendo: “Padre mio, se non è
possibile che questo calice si allontani da me senza che io lo beva sia fatta la tua volontà!”.
Gesù voleva che fosse fatta la volontà di Dio. Gesù era totalmente ubbidiente in ogni cosa. Tale era la
sua umiliazione. Perciò, tale era la sua ubbidienza. Come dichiara il nostro bra-no in Filippesi: v.8
“umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.” Gesù è stato ubbidiente
per tutta la sua vita, in ogni minima cosa, fino alla mor-te, e alla morte della croce.
La morte della croce
Gesù Cristo si è umiliato al punto di ubbidire in ogni cosa, fino alla morte, fino alla morte della croce.
La croce era una morte terribile e umiliante. Innanzitutto, era umiliante perché la persona doveva essere
appesa in alto, pienamente in vista di tutti. Infatti, leggiamo nel vangelo di Matteo 27:39-44 E quelli
che passavano di là, lo ingiuriavano, scotendo il capo e dicendo: 40 «Tu che distruggi il tempio e in tre
giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi giù dalla croce!» 41 Così pure, i
capi dei sacerdoti con gli scribi e gli anziani, beffandosi, dicevano: 42 «Ha salvato altri e non può
salvare sé stesso! Se lui è il re d’Israele, scenda ora giù dalla croce, e noi crederemo in lui. 43 Si è
confidato in Dio: lo liberi ora, se lo gradisce, poiché ha detto: “Sono Figlio di Dio”». 44 E nello
stesso modo lo insultavano anche i ladroni crocifissi con lui.
Inoltre, come morte, era una morte lenta, dolorosa, e pubblica, estremamente umiliante.
Però, era ancora più umiliante per un altro motivo. In Galati, leggiamo una citazione dalla legge in
Deut. Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi
(poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno»).
(Galati 3:13) La croce era umiliante, perché morire sulla croce voleva dire essere maledetto da Dio.
Essere appeso al legno della croce era una maledizione, la morte più umiliante per un Giudeo, perché
Dio stesso ave-va dichiarato maledetto chiunque morisse così. Ed è stato questa la morte che Gesù doveva
subire, anzi, che Gesù si è offerto di subire, per salvarci. Era la cosa più umiliante possibile, e
Gesù Cristo, che era abituato alla gloria del cielo, si è umiliato fino a questo punto. Questo è l’esempio
che Gesù ci dà di vera umiltà.
Applicazione
Fratelli, abbiamo iniziato a considerare l’umiltà di Cristo. Prego che possiamo meditare molto
sull’umiltà di Cristo questa settimana. Ricordiamo che Egli ha scelto di umiliarsi, per poter salvarci, per
poter comprenderci, per poter esserci d’esempio. Suggerisco che ciascuno di noi contempli l’incredibile
umiltà di Cristo. Per capire questo dobbiamo ricordare che Gesù Cristo è Dio. Egli è veramente il
Creatore di tutto. Perciò, questo mette in tutta un’altra luce la grandezza della sua umiliazione
volontaria.
Questa settimana, e non solo questa settimana, ricordiamo che Cristo Gesù è diventato veramente
uomo. Egli è stato veramente tentato in ogni cosa. Egli è stato soggetto vera-mente ai nostri limiti. Egli
ci comprende sempre.[/justify]
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