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SII D'ESEMPIO (parte 1)

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Messaggio  andreia Gio Feb 19, 2009 12:22 am

SII D'ESEMPIO
"Ma sii d'esempio ai credenti, nel parlare, nella condotta, nell'amore, nella fede, nella castità"
(I Timoteo 4:12).
È certamente nella indole dell'uomo quello di pretendere dagli altri ciò che gli è dovuto ed essere restio
a dare ciò che spetta agli altri. Alla luce del verso preso in esame, vogliamo fare alcune semplici
considerazioni, in modo da essere noi degli esempi per chi ci circonda e poter dire come l'apostolo
Paolo: "Ma grazie siano rese a Dio che sempre ci conduce in trionfo in Cristo, e che per mezzo nostro
spande da per tutto il profumo della sua conoscenza" (II Corinzi 2:14).

Prima di esaminare il verso del nostro testo, credo sia importante considerare il contesto nel quale è
inserito. I primi cinque versi del capitolo quattro della prima Timoteo, sono di esortazione alla
vigilanza, in quanto erano e purtroppo sono molti coloro che propinano delle false dottrine. I versi che
seguono sono di esortazione alla consacrazione e alla fermezza. Coloro che desiderano essere dei
"buoni servitori" sono chiamati a mostrare nella pratica quello che hanno "imparato" dal Signore (v.6).
Lo scopo che si prefigge questo studio è quello di sottolineare le caratteristiche del credente e in modo
particolare l'esortazione che Dio rivolge tramite la Sua Parola a chi è impegnato nel servizio cristiano
nella comunità locale: "Sii d'esempio…"
1) "NEL PARLARE"
L'apostolo Paolo rivolgendosi a Timoteo lo esorta prima di tutto ad essere un esempio "nel parlare";
quest'esortazione, non può che richiamare alla nostra mente le parole di Gesù quando disse: "Poiché
dall'abbondanza del cuore parla la sua bocca" (Luca 6:45). Il parlare di ogni singolo credente, deve
essere sempre di edificazione: "Niuna mala parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete alcuna
buona che edifichi, secondo il bisogno, ditela, affinché conferisca grazia a chi l'ascolta" (Efesini 4:29);

e "sempre con grazia, condito con sale" (Colossesi 4:6.).
Colui che ha fatto l'esperienza della nuova nascita, sarà caratterizzato da un parlare sempre veritiero:
"Rimuovi da te la perversità della bocca, e allontana da te la falsità delle labbra" (Proverbi 4:24).
Naturalmente questo significa che dalla bocca del credente non usciranno parole volgari, con un doppio
senso, false o le cosiddette "bugie bianche" o le "bugie a fin di bene" non troveranno mai posto in colui
che desidera onorare Dio ed essere un esempio per chi lo ascolta: "Presentando te stesso in ogni cosa
come esempio di opere buone; mostrando nell'insegnamento integrità, dignità, linguaggio sano,
irreprensibile, perché l'avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire contro di noi"

(Tito2:7-8 ).
2) "NELLA CONDOTTA"
La nostra condotta è il biglietto da visita che mostriamo agli altri! Possa, quindi, essere scritto su questo
biglietto una sola parola: Cristiano. Questo perché nel nostro cammino siamo chiamati a seguire "le
orme" di Cristo. Purtroppo c'è chi giustifica la propria condotta incoerente con gli insegnamenti
dell'Evangelo, nascondendosi dietro al paravento della frase: "Dio guarda il cuore". La condotta di chi è
impegnato in un qualsiasi servizio nella comunità è di fondamentale importanza. Qualcuno ha detto:
"Non gridare molto, perché la tua condotta grida più che le tue parole".
Del resto è detto che Gesù: "Cominciò a fare ed a insegnare". Da questo emerge che siamo chiamati ad
avere una condotta che si addica ai "figli della luce" (Efesini 5:Cool; evitando tutti quei comportamenti
che disonorano l'Evangelo: "Conducetevi in modo degno del Vangelo di Cristo" (Filippesi 1:27).
andreia
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